Crisi economica globale, guerre, smarrimento, perdita di valori... in una parola caos! Non fa per me, a me piace l'ordine, la simmetria delle cose; ma soprattutto mi piace la verità, o almeno è quello che cerco.

sabato 9 febbraio 2013

Matrimoni omosessuali... cosa aspettiamo?


 



L'articolo 16 della “Dichiarazione ufficiale dei diritti dell’uomo” afferma:

Articolo 16
  1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all'atto del suo scioglimento.
  2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
  3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato. »

La parola matrimonio deriva dal latino matrimonium, che letteralmente significa “compito della madre”, intendendosi il matrimonio un atto che rendeva legittimi i figli nati da tale unione. Allo stesso modo la parola patrimonium indicava il “compito del padre”, ossia di provvedere al sostentamento della famiglia.

Il concetto di matrimonio è legato a quello di famiglia: i due coniugi formano un nucleo familiare, che spesso in seguito si espande con i figli. Fare figli comunque non è “obbligatorio”, sia per motivi di scelta, che per problemi medici ci sono famiglie senza figli. È sempre possibile comunque adottare un bambino, che diventa a tutti gli effetti membro della famiglia.

Molte società nel mondo hanno tradizionalmente posto restrizioni al matrimonio tra consanguinei (endogamia) e al matrimonio con più persone (poligamia) oltre che al matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Le ragioni di questi ostacoli sono essenzialmente di tipo “religioso” e culturale, sebbene nella storia dell’uomo da sempre sono presenti rapporti omosessuali. Il matrimonio, in effetti, è sempre stato visto come un mezzo per garantire la riproduzione e la nascita di nuovi cittadini, poi al di fuori del matrimonio uno era libero di vivere la propria sessualità come meglio credeva (interessantissimo, su questo argomento, il nuovo libro di Alberto Angela “Amore e Sesso nell’Antica Roma). Col passare degli anni però, la famiglia è cambiata, e se prima era formata essenzialmente da marito, moglie e figli, ora comprende nonni, zii, amici…il ruolo del matrimonio quindi forse è cambiato…

 

 

 

I matrimoni omosessuali, anche definiti in modo improprio matrimoni gay, consistono nell’unione legale del matrimonio tra due persone dello stesso sesso. In un numero sempre maggiore di paesi il matrimonio omosessuale è disciplinato dalla Legge. In tanti altri paesi invece il matrimonio non è riconosciuto, ma sono riconosciute altre forme di “unioni civili”.
In alcuni paesi, come in Italia ad esempio, alle coppie omosessuali non è riconosciuto nessun valore legale, o tutela di alcun tipo. Infine, nei paesi culturalmente meno evoluti, l’omosessualità è ritenuta un reato, fino ad arrivare ai casi estremi dove è punita con la pena di morte.

Da quanto ho letto ne risulta un dato che definirei abbastanza chiaro: la legittimità dei matrimoni omosessuali è correlata al grado di democrazia, diritto, equità sociale e cultura del paese; in paesi culturalmente evoluti, le unioni omosessuali sono una realtà, ormai da anni anche; man mano che vengono a mancare i diritti civili, man mano che aumentano le disparità sociali, ecco che vengono a mancare i matrimoni e le unioni civili tra omosessuali. Possiamo quasi affermare che la presenza dei matrimoni omosessuali sia un indice del grado di civiltà di quel popolo.
Quali sono le ragioni che vietano in alcuni stati l’unione legale tra due persone dello stesso sesso? Essenzialmente sono questioni di tipo religioso. Ma come?! Che c’entrano le religioni con il governo di un paese? La religione non dovrebbe intromettersi in questioni politiche! Le religioni dovrebbero occuparsi delle anime dei credenti.

Non è sempre così e non è sempre vero.

In Italia, però, dovrebbe esserlo. La politica italiana e la religione dovrebbero essere due campi completamente separati… e invece giornalmente siamo testimoni di politici che indossano il talare è ci propinano discorsi che potrebbero tranquillamente essere delle liturgie, e preti, vescovi, cardinali, ma anche cittadini credenti che si intromettono nella questione politica con temi che dovrebbero essere spirituali e basta.

Nessuno sta obbligando la Chiesa a consacrare i matrimoni omosessuali; nessuno sta dicendo alla Chiesa di appoggiare una legge che acconsenta ai matrimoni omosessuali… SEMPLICEMENTE NON LE COMPETE. Dovrebbero essere argomenti che la chiesa non dovrebbe proprio trattare!

Negli ultimi giorni non si parla di altro in tv, sul web, sui giornali…

Una coppia omosessuale, due donne, che hanno avuto un figlio: naturalmente una è la mamma naturale, l’ha ospitata nove mesi in grembo, l’ha concepita, e legalmente è la madre; l’altra donna invece, semplicemente è un’estranea, non ha nessun potere decisionale, nulla. Non può andare a prenderla a scuola, non può accompagnarla a fare una visita in ospedale… se mai un giorno la madre naturale dovesse morire, quella bambina sarebbe considerata un’orfana, e di conseguenza mandata in un istituto…

Questa è solo una delle tante storie di persone, e di bambini, ai quali in nome di un “valore” viene tolto qualcosa. Non credo che la legge dovrebbe permettere che avvengano dei fatti come questi, soprattutto a spese di quelle persone che ancora di più dovrebbero essere protette e tutelate.

La domanda che mi pongo io è cosa ci sarebbe di così male se due persone dello stesso sesso si unissero legalmente, in matrimonio o con un unione civile? Chi ci rimetterebbe? Quale danno sarebbe per la comunità?

Partiamo dal principio che tutti i cittadini sono uguali, hanno gli stessi diritti e gli stessi doveri, non esistono cittadini di serie B; in effetti, gli omosessuali non hanno gli stessi diritti degli altri cittadini!

Il loro amore non è un amore proibito, ma un amore che non è previsto. Se non ci sono leggi che esplicitamente regolamentano la questione, avendo un sistema di leggi in Italia di tipo “positivo”, significa che semplicemente non è previsto neanche come possibilità. È qualcosa che c’è, ma allo stesso tempo, non c’è. Non deve essere facile vivere in questo modo…

Credo sia arrivato il momento (ed è ora!!!) che si faccia qualcosa! Chiunque vincerà le prossime elezioni si dovrà impegnare per risolvere la questione. E c’è solo un modo per risolvere la questione, quello di permettere le unioni civili (o matrimoni) tra due persone dello stesso sesso.

Perché non si tratta solo di eredità, beni materiali e quant’altro; ci mancherebbe, questi motivi basterebbero e avanzerebbero! In tempi di crisi come questi chi se la può permettere una casa!!! e in eredità si ricevono solo i debiti!

Qui si tratta del sogno di due persone di vivere il loro amore in serenità, nella legalità. A nessuno dovrebbe essere negato di vivere il proprio amore con serenità!
Ho appena accennato alla questione adozioni, perché è una questione molto delicata da affrontare, e non mi ritengo in grado di toccare due argomenti così "forti" insieme in uno stesso post...

 

 

 

domenica 3 febbraio 2013

RICERCATORI INDIPENDENTI... DA COSA?

Ho appena letto il programma del M5S, e più volte, quando si toccavano temi "scientifici" e di ricerca, si parla sempre di privilegiare i ricercatori indipendenti.
Quello che mi chiedo è: chi sono questi ricercatori indipendenti?
Sono quei ricercatori che non prendono lo stipendio dalle case, farmaceutiche, dalle multinazionali, dalle università, dalle istituzioni?
Ma se non li ha assunti nessuno, non vi sorgerà un dubbio?
Si potrebbe obiettarmi che la ricerca che esce fuori dai laboratori delle aziende farmaceutiche o dalle grande multinazionali sia "pilotata" dal profitto forse, più che dalla ricerca della verità: vero, in parte, ma a parte rari casi, che comunque rientrano nella statistica, gli aerei volano, le macchine camminano, e soprattutto il 95% delle malattie è guaribile o comunque curabile.
D'altro canto dai ricercatori indipendenti escono fuori studi su scie chimiche, poteri metafisici, e cose di questo tipo.
La ricerca, la scienza è una cosa seria, più seria, più controllata, più tutto di qualsiasi altra "disciplina", e si meriterebbe un minimo di rispetto.
O vogliamo essere come Scillipoti, medico omeopatia, persona che chiede delle interrogazioni parlamentari su temi appunto come le scie chimiche e quant'altro, piuttosto di occuparsi dei problemi seri della nostra società?
Rispetto per la scienza.