Nel 1960, con l’intento di aumentare il tasso natale del
paese, il dittatore Nicolae Ceaucescu vietò sia l’aborto sia la contraccezione, e tassò chiunque
avesse più di 25 anni che fosse senza figli. Ma, parallelamente all’aumento
delle nascite, aumentarono anche la povertà e i senza tetto; molti bambini
venivano semplicemente abbandonati. La soluzione del dittatore fu quella di
creare orfanotrofi in stile gulag, in cui i bambini
erano, letteralmente, immagazzinati a migliaia. Nel 1990 alcuni giornalisti
occidentali visitarono questi orfanotrofi: si trovarono davanti ad una
situazione tragica. Era molto raro che i
bambini venissero presi in braccio, o ricevessero alcun tipo di stimolazione
intenzionale; molti furono trovati legati ai letti, lasciati da soli per
giorni, con biberon di brodaglia fissati alla meno peggio in bocca, molti
fissavano il vuoto con sguardo assente. Di fatto, si potevano attraversare una
camerata di cento letti e non udire un suono. Le coperte erano intrise di urina
e feci, e pullulavano di pidocchi. Il tasso di mortalità era devastante. Molti di questi
bambini vennero adottati da famiglie canadesi, per crescerli nelle loro case, e
in Canada questi bambini furono studiati. Gli scienziati suddivisero i bambini
in due gruppi. Uno di essi appariva notevolmente stabile: comportamenti, rendimento
scolastico, risposte allo stress erano equiparabili a quelli del gruppo di
controllo costituito da ragazzi canadesi in buona salute. L’altro gruppo
appariva altrettanto notevolmente problematico: disturbi dell’alimentazione, si
ammalavano più di frequente, mostravano comportamenti sociali molto aggressivi.
Dei veri e proprio teppisti in miniatura. Qual’ era la variabile indipendente? L’età
di adozione.
Quelli adottati entro il quarto mese erano quelli del primo gruppo. Quelli
adottati dopo l’ottavo mese rientravano nel secondo gruppo. L’impossibilità di
trovare sicurezza attraverso il legame, in una specifica età dell’infanzia,
aveva chiaramente causato uno stress enorme ai loro sistemi psiconeuroimmunobiologici. Pur essendo ormai da
tanto tempo fuori dall’orfanotrofio, questi bambini non sono mai riusciti ad
essere liberi.
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